Pianta erbacea perenne, la gynostemma pentaphyllum, è originaria del
Giappone e delle montagne cinesi. E’originaria della famiglia delle
Cucurbitaceae, la stessa delle zucche e dei cetrioli ma ha anche tantissime
altre sottospecie.
La gynostemma pentaphyllum è conosciuta anche col nome di Ginpent ,
Jiaogulan o “Makino” e ha innumerevoli proprietà terapeutiche conosciute fin
dall’antichità infatti nei testi di medicina cinese, viene classificata come una
pianta dagli effetti miracolosi e si usava già nel 1330 A.C.
Le sue virtù sono conosciutissime nel settore della fitoterapia e oggi che è
coltivata e conosciuta anche in Italia, viene coltivata soprattutto nelle pianure
del Nord dell’ Italia.
Oramai le proprietà terapeutiche di questa pianta sono talmente tante e
talmente apprezzate che gli appassionati di fitoterapia, la coltivano persino in
giardino o sul balcone di casa. Le radici della pianta sono rampicanti e le
foglie si presentano con il colore verdognolo a volte tendente al giallo mentre
il fusto è di colore bianco. I professionisti della fitoterapia, stanno ancora
compiendo degli studi approfonditi su questa pianta che vanta di tante
proprietà ma già essa è in vendita nelle erboristerie dove viene venduta in
capsule. Per quanto riguarda la raccolta e l’essiccazione, le foglie devono
essere necessariamente raccolte da Giugno ad Agosto, mesi in cui le
proprietà della pianta, risultano essere più attive.
Da molti lati la gynostemma pentaphyllum assomiglia al ginseng perché
migliora l’organismo donandogli una nuova energia e agisce sugli effetti
stressanti della vita ma al contrario del ginseng, ha un effetto molto più
calmante. Le saponine triterpeniche di cui le foglie di questa pianta è piena, fanno si che essa abbia l’effetto del ginseng ma triplicato.
Non tutte le persone che fanno uso dei derivati di questa pianta, hanno gli stessi effetti
infatti si alleviano diversi malesseri e non tutti gli individui, rispondono allo
stesso modo. Tuttavia sembra che le foglie della pianta sotto forma di infuso
o decotto, agiscano in diverse parti dell’organismo e leniscono il dolore,
laddove serve.
Se una persona per esempio, usa il decotto di foglie di gynostemma
pentaphyllum perché ha mal di testa, il dolore si calmerà ma nello stesso
tempo, si leniranno anche dolori come quelli reumatici o si abbasserà il
colesterolo se la persona ne è sofferente. Lo studio su questi fenomeni così
strani, è in atto ed è ancora tutto da scoprire certo è, che questa pianta, man
mano che viene studiata dalla scienza fitoterapica, fa stupire sempre di più.
Chi ha fatto uso di estratti o derivati della gynostemma pentaphyllum, sembra
abbia osservato anche risultati sorprendenti per quanto riguarda l’attività
sessuale e la disfunzione erettile ma questo settore è ancora in via di
sperimentazione.
Anche se le foglie della gynostemma pentaphyllum potrebbero essere
tranquillamente raccolte ed essicate col metodo del fai da te ed usate sotto
forma di decotto e tisane, sembra che il settore erboristico, proprio per le
grandi virtù di questa pianta, abbia fiutato il business e le erboristerie,
vendono soltanto estratti e capsule contenenti i principi attivi e il prodotto
viene altamente consigliato anche da un medico curante come adattogeno
nella dose di 150 ml due volte al giorno. Tuttavia gli amanti delle erbe
officinali, possono tranquillamente raccogliere le foglie ed essiccarle anche
se in erboristeria la gynostemma pentaphyllum, si vende sotto altre forme. Le
proprietà della pianta, stanno avendo talmente successo che anche nel
campo sportivo, le capsule sono notevolmente usate e gli stessi allenatori
consigliano agli sportivi, di assumerne 300 ml al giorno. Purtroppo bisogna
dire che i costi erboristici, non sono per niente contenuti anzi, la grande
pubblicità fatta a queste capsule, li ha fatti lievitare e vengono vendute con la
denominazione di integratori. Chi li ha usati, ha trovato enormi benefici e pare
che non ci siano controindicazioni che possano portare effetti tossici per un
sovradosaggio. Tuttavia è bene ascoltare sempre il parere di un medico
prima di usarli.
Per riprodurre questa pianta, non ci sono particolari difficoltà e si
piantano semplicemente i suoi semi. I semi vanno acquistati nei negozi
specializzati perché se il negozio non ha una buona vendita, c’è il rischio che
i semi siano scaduti o che il commerciante li tenga da troppo tempo
pregiudicando la vostra semina.
Comunque prima di effettuare la semina, mettete i semi in ammollo per 24 ore
perché questa è la prassi per una buona riuscita dei germogli in più, se i semi
affiorano sulla superficie, significa che non sono buoni e quindi è inutile che li
seminate se invece rimangono sul fondo, potete procedere alla loro semina
senza problemi. Interrateli in un semenzaio in un substrato di sabbia e torba.
Sappiate che la germinazione non avviene al 100% e parecchi semi non
riusciranno ad attecchire. Si avrà una germinazione pari al 35% e le piantine
che nasceranno andranno piantate quando le germinazioni raggiungeranno
due generazioni fogliari. Il semenzaio va tenuto in un posto ventilato ma non
direttamente al sole anche se l’illuminazione deve essere ottima.
Quando pianterete i germogli, abbiate la cura di tenere il terreno sempre ben
umido ma evitate i ristagni d’acqua nel sottovaso.
Preparazione ed uso:
Tisana: porre in infusione per 10
minuti un cucchiaino per tazza
(anche le foglie sono edibili).
Zuccherare e aggiungere limone e a
piacere. Bere da 1 a 3 tazze al
giorno.
Le foglie secche possono essere
aggiunte ad insalate od altri alimenti
a piacere.
Controindicazioni della
gynostemma:
Persone che prendono
anticoagulanti o con patologie legate alla coagulazione, non devono
assumere gynostemma.